...chi viene a cercare aiuto da noi soffre in una qualche maniera del suo rapporto con il mondo... soffre per la sua immagine del mondo, per la contraddizione irrisolta fra il modo in cui le cose sono e come, secondo la sua immagine del mondo, dovrebbero essere...
― Watzlavick #


Che rapporto abbiamo con il mondo? Come lo conosciamo?

Sono domande filosofiche e sembrerebbero avere poco a che fare con la psicologia e la psicoterapia. Ma non è esattamente così. Rispondere alla domanda su come costruiamo la nostra immagine del mondo significa porre le basi per tutte le domande e le risposte successive. Se crediamo che, in qualche modo, la nostra mente abbia la capacità di conoscere il mondo così come esso è, penseremo, ad esempio, di poter distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è sulla base della corrispondenza momento per momento tra la nostra comprensione del mondo ed il mondo stesso. Se crediamo invece che la nostra mente conosca il mondo attraverso operazioni di interpretazione guidate dalle nostre conoscenze pregresse e dalle nostre capacità di operare distinzioni nell’ambito delle nostre esperienze, non avremo la presunzione di poter accedere ad una verità assoluta, al mondo così come esso è, ma ricercheremo la coerenza fra le nostre comprensioni ed interpretazioni.

Ma cosa c’entra tutto questo con il nostro benessere o malessere psicologico?

Watzlavick ci dice che la sofferenza psicologica è una conseguenza della nostra immagine del mondo. Ad esempio una persona che perde il lavoro potrebbe soffrire perchè pensa che le persone accanto a lei la giudicheranno negativamente e non la stimeranno più, a causa di quel che è successo, oppure potrebbe non soffrire, credendo che i suoi amici ed i suoi conoscenti si faranno l’idea che si è trattato di un’ingiustizia della quale lei stessa non è responsabile. L’evento è lo stesso, ma ciò che cambia è la nostra immagine delle conseguenze che quell’evento avrà su di noi e sulle persone attorno a noi. E’ quell’immagine che ci fa soffrire. E quell’immagine non è nè giusta nè sbagliata, né vera in assoluto né falsa in assoluto. E’ semplicemente la nostra teoria su come andranno le cose, una teoria le cui origini si collocano nella nostra storia, nei valori che sono importanti per noi, nella nostra concezione delle persone che ci circondano e dei loro pensieri, delle loro emozioni.

Conoscere le nostre teorie sul mondo, le nostre immagini del mondo, comprenderne le origini, metterne in discussione i presupposti, poter cercare conferme o smentite ad esse nelle nostre esperienze, cambiarle, è alla base del nostro benessere personale e del benessere delle nostre relazioni.

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